Moving Ecologies
The Laboratory of the Future
At the Quinta Normal Park of Santiago de Chile, in the 19th Century architecture and science allowed for envisioning the future of a country that was entering modernity. Today, the challenges are not those of progress and production, but of ecological repair and restoration of cities and landscapes. In this way, the future will be both designed and sown, built and cultivated, made of architecture and seeds, cities and ecologies. The future will be created from the sciences and landscape architecture, and in a system where species can travel within moving ecologies, operating from the ruins of a capitalist life, repairing the damage we have caused. Along these lines, the objective of this exhibition is to imagine the inventory, collection, and cabinet of species that will prepare those worlds to come.
This future is not proposed as a utopia or an Eden, not is it expected to be the result of a line of progress, development or evolution; instead, it will take the shape of a field: one made of contingencies, experiences, and situations. This is how, from the work of collecting and breeding endemic and native species of Chile carried out by individuals and small independent groups, rural and indigenous communities, this germ of the future is presented through a collection of 250 seed-filled spheres – mostly with low or no germination capacity – that tell stories of hope and care. These seeds are now being used by Chilean architects to face the main architectural and urban challenges of the future. In particular, they are using species that (1) colonize highly degraded soils, (2) restore ecosystems post-natural disasters and (5) landscapes devastated by anthopogenic fires. This speaks of a future where the territory becomes a laboratory, a true cosmopolitical assemblage in which both human and non-human agents can rebuild the relationships between architecture and life.
The future is a field
The exhibition Moving Ecologies is organized around three conceptions of field: Field of Contingencies, a Field of Experiences and a Field of Situations.
In Field of Contingencies, 173 years of ecological events in Chile are exhibited. This period reflects Chile´s greatest ecological challenges for the future prompted by natural disasters, forest fires, the effects of extractivism, environmental pollution, soil degradation and the creation of protected areas, especially in the face of climate change and the country´s production model. It is a time that is not so much of humans, but rather of the longue durée characteristic of ecological processes, thus turning architecture into another agent of environmental transformation. This conception shows how as early as in the 19th century, the acclimatization garden of the Quinta Normal Park in Santiago de Chile constituted a space where it was possible to imagine the country´s environmental future. In addition, the importance of the INIA Intihuasi Seed Bank in Vicuña to safeguard the future of humanity through the collection and care of endemic and native species seeds is also emphasized in this conception of field. Lastly, the Field of Contingencies shows how the architecture and cities of tomorrow are being tested today through 14 landscape projects, which act as a true laboratory of the future.
The conception of Field of Experiences tells the stories of hope and care that allow landscape architects today to employ endemic and native species kept to face five critical scenarios for the future. These are natural and architectural stories of 14 landscape projects that use species for the restoration of ecosystems damaged by natural disasters and anthropogenic fires. The species used in the projects are ones that help remediate contaminated and degraded soils, as well as improve urban quality of life. Seeds obtained through the work of many local communities that today safeguard the ecological biodiversity and free distribution of Chile´s genetic heritage.
Finally, the Field of Situations documents the processes of seed propagation through a record of soundscapes collected in the surroundings of the town of Puerto Varas in southern Chile. Moving Ecologies allows us to dream of a future for architecture and cities characterized by cooperation between species, the restoration of ecosystems, and the preservation of different modes of existence, both human and non-human.
Nel Parco della Quinta Normal a Santiago del Cile, l’architettura e la scienza hanno permesso di immaginare il futuro di un Paese che stava entrando nella modernità nel XIX secolo. Oggi le sfide non sono più quelle del progresso e della produzione, ma piuttosto quelle della protezione e del ripristino ecologico delle città e dei paesaggi. Un futuro che sarà sia progettato che seminato, costruito e coltivato, fatto di architettura e semenze, città ed ecologie, accompagnato dalle scienze e dall’architettura del paesaggio, dalle specie che viaggiano in ecologie in movimento, nella speranza di riparare il danno che abbiamo prodotto, operando dalle rovine del modo di vita capitalista.
L’obiettivo di questa mostra è immaginare quale sarà l’inventario, la collezione e camera delle meraviglie delle specie che prepareranno questi mondi futuri.
In un futuro che non sarà un punto di arrivo, un’utopia o un Eden, né corrisponderà ad una linea di progresso, sviluppo o evoluzione, ma avrà la forma di un campo: un’occasione di contingenze, esperienze e situazioni.
Ed è così che a partire dal lavoro di catalogazione delle specie endemiche e native che il Cile conservate nella Banca dei Semi della località di Vicuña, questo germoglio del futuro viene presentato attraverso una collezione di 250 sfere piene di semenze, per lo più con bassa o nulla capacità di germinazione, che raccontano storie di speranza e cura. Le stesse semenze che oggi vengono utilizzate dagli architetti cileni per affrontare le principali sfide architettoniche e urbane del futuro: con specie che (1) colonizzano suoli altamente degradati, (2) sono in grado di migliorare lo stato di suoli contaminati, (3) piante che migliorano la qualità della vita urbana, nonché (4) specie che ripristinano gli ecosistemi dopo catastrofi naturali e (5) paesaggi devastati dagli incendi di origine antropica. Esperienze che parlano di un futuro in cui il territorio diventa un laboratorio, un vero e proprio assemblaggio cosmopolitico in cui sia gli agenti umani che quelli non umani possono ricostruire le relazioni tra l’architettura e la vita.
Il futuro è un campo
Tre concezioni di campo organizzano la mostra Moving Ecologies: un Campo di contingenze, un campo d’esperienze e un campo di situazioni.
Un Campo di Contingenze dove sono esposti 173 anni di eventi ecologici in Cile, periodo in cui le catastrofi naturali, gli incendi forestali, i danni prodotti dell’estrazione di risorse, l’inquinamento ambientale, la degradazione del suolo e la creazione di aree protette evidenziano le grandi sfide ecologiche che il Cile deve affrontare per il futuro, soprattutto di fronte agli effetti del cambiamento climatico e del modello produttivo adottato dal Paese. Un tempo che non è tanto quello degli esseri umani, ma quello della longue durée caratteristica dei processi ecologici, rendendo così l’architettura un altro agente di trasformazione dell’ambiente. Mostrando come già nel secolo XIX un giardino di acclimatazione come il Parco della Quinta Normal a Santiago del Cile abbia costituito uno spazio dove poter immaginare il futuro ambientale del Paese. Allo stesso tempo, si mostra come dalle camere frigorifere a -20ºC della Banca del Germoplasma Vegetale INIA Intihuasi di Vicuña, si conserva parte del futuro dell’umanità attraverso la raccolta e la cura dei semi di specie endemiche e native. E come attraverso le esperienze di 14 progetti di paesaggistica si stiano sperimentando oggi sul territorio, inteso come un vero e proprio laboratorio del futuro, le architetture e le città del domani.
Un Campo di Esperienze in cui parte della collezione presente nella Banca del Seme di Vicuña racconta le storie di speranza e cura che consentono oggigiorno l’uso di specie endemiche e native per affrontare cinque scenari critici per il futuro. Storie naturali e architettoniche di 14 progetti di paesaggio che considerano l’uso di specie che stanno ripristinando gli ecosistemi danneggiati da catastrofi naturali e incendi di origine antropica, di specie che stanno migliorando le condizioni di terreni contaminati e degradati, nonché di specie che consentono di migliorare la qualità della vita urbana.
Infine, un Campo di Situazioni dove attraverso una registrazione di paesaggi sonori raccolti nei dintorni della città di Puerto Varas nel sud del Cile, si comprendono i processi di propagazione delle specie attraverso lo spazio. Vita latente che si trova in un territorio specifico, ma sempre in movimento. Moving Ecologies che permettono di sognare un futuro per l’architettura e le città caratterizzato dalla cooperazione tra le specie, dalla riabilitazione degli ecosistemi e dalla preservazione dei diversi modi di esistenza, sia umani che non umani.